domenica 29 giugno 2025 Registrazione   
You are here:  NELLA SCUOLA » Al Festival del Volontariato 2016  
Al Festival del Volontariato 2016

Interessante, coloratissima e ricca di positivi messaggi relativi al Volontariato, al Dono, alla Gratuità, all’Accoglienza, alla Diversità e all’Ambiente la mostra che è stata allestita nell’ex caffetteria di Palazzo Ducale nei quattro giorni del Festival Italiano del Volontariato.

Tre le aree su cui era articolata. Anzitutto il ricordo della tragedia di Chernobyl a distanza di 30 anni, con i disegni e gli elaborati di 9 Scuole Primarie (Pieve San Lorenzo, Piazza al Serchio, Monte San Quirico, Camigliano, Segromigno in Monte, San Colombano, Gragnano, dell’Istituto Esedra e della Primaria «Del Fiorentino» di Capannori) e di una Scuola secondaria di primo grado (quella di Camigliano), grazie al lavoro svolto dalle insegnanti, dai giovani del Servizio civile del CNV e naturalmente dagli studenti. Questa parte della mostra è stata curata dall’Associazione umanitaria Yra.

Le tematiche più tipiche del Volontariato sono state evidenziate attraverso disegni ed elaborati presentati da 10 Scuole Primarie: Balbano, Bozzano, «Manzoni» di Massarosa, Nave, Nozzano, Pieve a Elici, Quiesa, San Macario, Piano del Quercione e la Primaria «Sbrana» dell’Istituto comprensivo Darsena di Viareggio. Questa parte della mostra è stata curata dall’Associazione «Don Franco Baroni» onlus, nell’ambito del progetto «Scuola & Volontariato».

La terza area della mostra ha presentato le belle fotografie di Sergio Sensi con il titolo: «DiversArte... un nuovo linguaggio per esprimere la diversità fisica e psichica umana». Un’area curata attraverso la collaborazione dell’Associazione Ambiente pulito di Marginone e PuntoHandy. «L’Uomo, da sempre, per natura propria, in forme e misure diverse, è espressione di Diversità. Sono Corpi differenti, Menti differenti: un Patrimonio genetico e psichico che esprime ricchezza. I contesti di vita – hanno spiegato Francesca Pieretti e Sergio Sensi – spesso alienanti ed omologanti, ignorano e rendono difficoltosa l’espressione delle potenzialità contenute nella Diversità. I corpi sono imbrigliati nella barriera architettonica, le menti condizionate nel limite del ragionamento. La Diversità diviene difficoltà ed è vissuta come inferiorità inabilitante. La bellezza originaria della Diversità, con un nuovo linguaggio, la si può (ri)scoprire e (ri)conoscere. E la statuaria del nostro territorio, con la sua bellezza, è quell’occasione per narrare il bello della Diversità. Il Marmo si fa plastico, sinuoso, evocativo e libera i significati della Diversità: nella semplicità del silenzio, senza alcuna indicazione che, volutamente, non vogliamo aggiungere, cattura lo sguardo di ognuno di noi e lo conduce là dove si apprezza la bellezza delle forme molteplici dell’umano. Siamo la differenza! Facciamo la differenza!»

Nella mattinata di sabato c’è stata la consegna, a tutte le scuole coinvolte, dei diplomi di partecipazione alla mostra. Le cerimonia, condotta da Luana Rossi, coordinatrice del progetto «Scuola & Volontariato», (qui il video della cerimonia) ha visto anche la presenza del ministro dell’istruzione, senatrice professoressa Stefania Giannini.

Interessanti le testimonianze, nel corso della stessa cerimonia, di Jose Antonio Dominguez Serrano dell’International Chernobyl network; del medico Anatolij Rutschiza e dell’ingegnere Vladimir Sednev, entrambi intervenuti fin dalle prime ore dopo l’esplosione di Chernobyl, e di Egidio Lazzarini presidente dell’Associazione umanitaria Yra.

Sono state premiate anche quattro insegnanti, particolarmente attive sul fronte del progetto «Scuola & Volontariato»: Maria Concetta Adami, Maria Cristina Lorecchio, Alessandra Sarti e Arianna Tognetti.

A latere della mostra da segnalare lo spettacolo, messo in scena nella sala Tobino di Palazzo Ducale nel pomeriggio di domenica 17 aprile, dai genitori dei bambini che frequentano la Scuola dell'infanzia dell'Arancio. Titolo dello spettacolo: «GranBirbon... e il regno di Io voglio». 

«In una società moderna come è la nostra dove tutti ormai siamo completamente assorbiti e ipnotizzati dai social network smatphone, tablet, ecc - spiega Floriana Ferraro che ha introdotto lo spettacolo - GranBirbon è come la rinascita del passato di quello che una volta i nostri bambini erano. Nonostante alcuni di loro erano viziati, capricciosi, comunque la fantasia, la creatività e la voglia di scoprire erano azioni innate, non ancora contaminate dal progresso. Il valore più importante, l’amicizia, lo stare insieme agli altri era quello che veramente i bambini desideravano e soprattutto li rendeva felici. GranBirbon è tutto questo. Una storia un po’ fantastica o forse no. Come scrisse Madre Teresa di Calcutta: "Trova il tempo di essere amico è la strada della felicità"».

 
Copyright 2009 by DotNetNuke Corporation   |  Privacy  |  Condizioni d'uso